Visto che vi mancavano i miei papiri (sììì, vero? XD), ecco una miiini riflessione sulla
Bella e la Bestia, pubblicata come recensione sul mio blog.
A prima vista, sembra che la protagonista della storia sia Belle che, con la sua capacità di vedere oltre le apparenze, salva la Bestia.
Ma a me piace leggere la storia dalla parte della Bestia, e credo sia la storia di un'anima solitaria che non crede di poter essere amata.
Sembra un paradosso, ma spesso è difficile accettare di essere amati per ciò che siamo, sapere di meritare l'amore che ci viene offerto. Amare è facile. Credere che qualcuno possa amarci sembra incredibile. Perché la persona che amiamo ci sembra troppo perfetta, troppo speciale, troppo bella per noi. E noi, a suo confronto, ci sentiamo delle bestie. Ci chiudiamo in un castello oscuro e fatato, credendo di non meritare la luce.
Passando per un momento al punto di vista di Belle, una cosa importante è il fatto che la ragazza entri nel castello per un ricatto: sarà prigioniera lei o il padre. Quello di Belle è un sacrificio per amore del padre, non un atto d'amore verso la Bestia. Il signore del castello, d'altronde, è un tiranno irascibile e di scarsa pazienza. Come è possibile amarlo? Infatti Belle non lo ama. Comincia a provare qualcosa per lui quando la Bestia, per piacerle, comincia a cambiare per lei. Sono questi passaggi fondamentali che mi hanno fatto adorare la storia Disney (e che mancano - scelta imperdonabile! - nel nuovo film con Vincent Cassel e Lea Seydoux). E' questo cambiamento della Bestia che rende l'amore di Belle, alla fine, possibile. La Bestia salva Belle dai lupi quando lei fugge nella foresta, e per salvarla viene ferito; le mostra la splendida biblioteca del castello (e questa è una scena che avrebbe convinto qualsiasi bibliofila come me a sposarlo!); diventa dolce e gentile. Non è dunque l'amore di Belle a cambiarlo e a salvarlo, ma è la Bestia che cambia perché spera di essere amato, perché spera che, se cambierà, forse per la ragazza sarà possibile vedere in lui qualcosa di più che un mostro.
Ma la Bestia - personaggio tragico e indimenticabile - alla fine è preso dalla paura che ciò che ha fatto per lei non sia abbastanza. Ha paura, in fondo, di non meritare amore, come Cyrano de Bergerac, che vede Rossana come il sole e al suo cospetto si sente un'ombra. Per questo la Bestia lascia andare Belle, dandole solo uno specchio magico come ricordo.
Ma Belle ritorna. Finora Belle non ha fatto nulla per lui, ma fa questo: tornare.
Eppure lui è ferito. La pioggia cade, e la musica di Alan Menken rende il momento struggente
Ancora la Bestia non ci crede, che Belle sia tornata, e sussura incredulo e felice: "You came back".
E subito dopo continua: "Maybe it's better.... it's better this way", perché ancora non credo di poter essere corrisposto, e preferisce morire piuttosto che non esserlo.
E ora veniamo finalmente a Belle.
Succede spesso, credo, che ci accorgiamo che una cosa è preziosa quando la perdiamo.
Quando Belle vede che lui è ferito, sa che non vuole perderlo.
E, mentre la pioggia cade sul castello incantato, mentre cade l'ultimo petalo della rosa fatata, Belle sussurra il più bel "I love you" della Disney.